La Russia ricorre alla Corte EDU contro l'Ucraina
Pubblicato il 03/08/21 00:39 [Doc.9517]
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Dopo esser stata citata in giudizio quale Stato convenuto in molteplici procedimenti interstatali dinanzi alla Corte EDU, venerdì scorso la Federazione Russa ha inoltrato il suo primissimo ricorso ai sensi dell'art. 33 della Convenzione nei confronti dell'Ucraina (la quale aveva in precedenza promosso, a vario titolo, ben sei procedure interstatali avverso la Russia).

Il ricorso è stato anzitutto presentato al fine di denunciare l'esistenza - quanto meno presunta - di una situazione di 'violazione continua' (c.d. administrative practice) consistente in molteplici uccisioni, rapimenti, sparizioni forzate, restrizioni all'esercizio di diritto di voto e all'utilizzo della lingua russa in varie aree dell'Ucraina, nonché svariati attacchi ad ambasciate e consolati facenti capo al Cremlino. Ancora, la Russia ha altresì denunciato l'avvenuta cessazione di forniture idriche in Crimea, grazie ad una presunta deviazione del Canale della Crimea del Nord, Infine, per ciò che concerne il (tristemente) noto incidente che ha coinvolto il volo MH17 della compagnia aerea 'Malaysia Airlines', lo Stato ricorrente ha affermato l'esclusiva responsabilità dell'Ucraina, evidenziando come il sinistro si sia verificato a causa della mancata delimitazione dello spazio aereo territoriale.

Contestualmente alla presentazione del ricorso e ai sensi dell'art. 39 del Regolamento della Corte, la Russia ha altresì domandato la concessione di misure provvisorie; nondimeno, tale richiesta è stata già rigettata dai giudici di Strasburgo, in quanto non è stato possibile ravvisare l'esistenza di un grave rischio di danno irreparabile in relazione ad alcuno dei diritti fondamentali sanciti dalla Convenzione.


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