Forum Giustizia digitale, Cartabia: "Sì a tecnologia a supporto dei giudici"
Pubblicato il 13/10/21 08:48 [Doc.9744]
di giustizia newsonline - Quotidiano del Ministero della giustizia


La ministra Cartabia ha partecipato stamane, su invito del Commissario europeo alla giustizia, Didier Reynders, al Digital Justice Ministerial Forum, incentrato sulla trasformazione digitale in corso e sul suo impatto sui sistemi giudiziari a livello Ue.

Al Forum hanno partecipato, oltre al commissario Reynders e ai ministri della giustizia dei paesi Ue, il Presidente del Comitato JURI del Parlamento Europeo, Adrián Vázquez Lázaro, insieme a magistrati, avvocati, esperti della materia provenienti da paesi europei e non europei.

La ministra Cartabia ha incentrato il suo intervento su due punti principali: il primato della legge sulla tecnica e, allo stesso tempo, l'importanza del dialogo tra legge e tecnologia.

"La transizione digitale e le riforme della giustizia devono andare di pari passo e questo è quanto stiamo tentando di fare in Italia" - ha specificato la Guardasigilli sottolineando come corollario imprescindibile ai due punti menzionati, la necessità del pieno rispetto dell'indipendenza della magistratura e puntualizzando che: "Il controllo umano è garanzia di decisioni umane". La Ministra ha ricordato l'importanza di supportare il giudice, per non sostituirlo nell'arte del giudicare: "L'intelligenza artificiale può essere un prezioso strumento a supporto dell'attività del giudice, ma non deve mai diventare un suo sostituto", ha affermato la Ministra.

"Nell'attività giudiziaria si possono distinguere le fasi del conoscere e quelle del decidere - ha continuato la Ministra nel suo intervento - e nella prima, che richiede lo studio dei fatti e delle norme e della giurisprudenza applicabili alla controversia, l'intelligenza artificiale può portare un grande valore aggiunto per la sua immensa capacità di raccogliere ed elaborare dati, con una potenza che sfugge alle umane capacità. Viceversa, il momento del decidere deve rimanere sempre nelle mani del giudice in carne ed ossa, capace di cogliere tutte le sfumature, le peculiarità e le irripetibili specificità di ogni singolo caso".

La Ministra ha inoltre sottolineato che l'arte del giudicare non è mai una operazione matematica e non può essere affidata a nessun automatismo di sorta, per quanto evoluto, per quanto sofisticato. Ha inoltre ricordato Piero Calamandrei quando affermava: «Vogliamo dei giudici con l'anima, giudici che sappiano portare con vigile impegno umano il grande peso di questa immane responsabilità che è il rendere giustizia». -"Calamandrei scriveva questo di fronte ai riduzionismi positivisti del secolo scorso e noi vogliamo ripeterlo anche oggi di fronte alle grandi potenzialità della tecnologia che intendiamo sfruttare appieno e fino infondo, anche grazie ai fondi del Pnrr, senza pregiudizi e senza illusioni".


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