I libri del nostro scontento - Sono in effetti troppo pochi
Pubblicato il 19/11/21 23:00 [Doc.9875]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.
Questa settimana ho letto il libro di Edoardo Nesi Storia della mia gente, un reportage autobiografico vincitore del Premio Strega qualche anno fa. L'autore è uno scrittore, ma anche un esponente della generazione più giovane di una famiglia di imprenditori tessili di Prato. Nel libro racconta la fine della sua esperienza imprenditoriale, che si intreccia anche con la drammatica crisi del distretto industriale locale e l'arrivo della concorrenza straniera - non tanto e non solo i famosi "cinesi di Prato", ma soprattutto l'urto della globalizzazione e delle dinamiche di larghissima portata che hanno avuto effetti devastanti in una realtà produttiva come quella pratese.
Diverse pagine mi hanno colpito per la rabbia e l'indignazione che le dominano, tanto che qualche volta assomigliano più al testo di un manifesto o di un comizio - ad un certo punto viene trascritta anche la risposta sarcastica, mai inviata, dell'autore a uno dei pensosi editorialisti di un grande quotidiano nazionale. Nesi individua peraltro un colpevole evidente: la classe politica cieca e incapace, le cui scelte incoscienti hanno lasciato andare verso il disastro la sua gente, con l'apertura alla concorrenza e al libero mercato senza correttivi e senza mediazioni, improntata a uno stolido ottimismo che sa di stupidità o di leggerezza. Continua a leggere: https://giovannizagni.substack.com/p/i-libri-del-nostro-scontento
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