Bonus bebè e assegno di maternità: incostituzionale il requisito del permesso di lungo soggiorno per gli stranieri.
Pubblicato il 18/01/22 08:17 [Doc.10120]
di Corte Costituzionale


La Corte costituzionale, riunita in camera di consiglio l'11 gennaio 2022, ha
esaminato le questioni sollevate dalla Corte di cassazione sulla disciplina del
cosiddetto bonus bebè (articolo 1, comma 125, della legge n. 190/2014 e successive
proroghe) e dell'assegno di maternità (articolo 74 del dlgs n. 151/2001), ritenuta
lesiva del principio di eguaglianza e della tutela della maternità perché subordina la
concessione dei due assegni agli stranieri extracomunitari alla condizione che siano
titolari del permesso per soggiornanti Ue di lungo periodo.
Le questioni sono tornate all'attenzione dei giudici costituzionali dopo la pronuncia
della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 settembre 2021 (C-350/20), che
ha risposto ai quesiti posti il 30 luglio 2020 dalla Consulta con l'ordinanza di rinvio
pregiudiziale n. 182. La Corte di Lussemburgo ha affermato che la normativa italiana
non è compatibile né con l'articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell'Ue,
che prevede il diritto alle prestazioni di sicurezza sociale, né con l'articolo 12,
paragrafo 1, lettera e), della direttiva 2011/98/Ue, sulla parità di trattamento tra
cittadini di Paesi terzi e cittadini degli Stati membri.
In attesa del deposito della sentenza, l'Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che
la Corte ha dichiarato incostituzionali le norme che escludono dalla concessione dei
due assegni i cittadini di paesi terzi ammessi a fini lavorativi e quelli ammessi a fini
diversi dall'attività lavorativa ai quali è consentito lavorare e che sono in possesso di
un permesso di soggiorno di durata superiore a sei mesi.
È stata dichiarata incostituzionale anche la medesima esclusione contenuta nelle
proroghe del "bonus bebè".
La Corte costituzionale ha ritenuto che le disposizioni censurate siano in contrasto
con gli articoli 3 e 31 della Costituzione e con l'articolo 34 della Carta dei diritti
fondamentali dell'Unione europea.
La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.
Roma, 12 gennaio 2022


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