Corte costituzionale - Le sanzioni tributarie devono essere proporzionate
Pubblicato il 21/03/23 07:46 [Doc.11848]
di Corte Costituzionale


Anche per le sanzioni l'art. 7 del d. amministrative tributarie vale il principio di p roporzionalità: lgs. n. 472 del 1997, prevedendo la possibilità di ridurre le sanzioni fino a dimezzarle, si pone come «una opportuna valvola di decompressione che è atta a mitigare l'applicazione di sanzioni» che «strutturate per garantire un forte effetto deterrente al fine di evitare evasioni anche totali delle imposte, tendono a divenire draconiane quando colpiscono contribuenti che invece tale intento chiaramente non rivelano».
È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza n.46 (v. allegato), depositata oggi (redattore Luca Antonini), con cui la Corte costituzionale ha deciso la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Commi ssione tributaria provinciale di Bari, fra l'altro, sull'art. 1, comma 1, primo periodo , del d.lgs. n. 471 del 1997, che prevede: «[n]ei casi di omessa presentazione della dichiarazione ai fini dell'imposta regionale sulle attiv delle imposte sui redditi e ità produttive, si applica la sanzione amministrativa dal centoventi al duecentoquaranta per cento dell'ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250».
Nella fattispecie del giudizio omesso a quo si era «in presenza di un contribuente che sì ha di presentare la dichiarazione dei redditi relativa al regime fiscale del consolidato, ma, da un lato, ha tempestivamente presentato la propria dichiarazione, in tal modo esponendosi inequivocabilmente ai controlli dell'Agenzia dell'entrate, e, dall'altro , ha comunque interamente versato, sebbene in ritardo, ma prima di aver ricevuto qualsivoglia avviso di accertamento, le imposte dovute».
La sentenza ha dichiarato non fondata la questione sulla base di un'interpretazione costituzionalmente orientata del r ichiamato art. 7, nella quale, «come del resto da tempo auspicato dalla dottrina, il comma 4 non venga letto atomisticamente, ma in rapporto con il comma 1 del medesimo art. 7 del d.lgs. n. 472 del 1997 » . In questi termini, infatti, il perimetro di applicazione del comma 4 viene dilatato, considerando, tra le «circostanze» che possono determinare la riduzione fino al dimezzamento della sanzione, quanto indicato nel comma 1 di tale articolo, e in particolare la condotta dell'agente e l'opera da lui sv l'attenuazione delle conseguenze. olta per l'eliminazione.
Tale interpretazione, precisa la sentenza, «fornisce maggiore chiarezza ai criteri di determinazione delle sanzioni in esso stabiliti», e sanzioni tributarie» dall'A va «applicata al sistema delle genzia delle entrate o in sede contenziosa, anche a prescindere da una formale istanza di parte.
In allegato la sentenza.


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